Prove di green pass anche per l’assemblea di condominio
Green pass obbligatorio anche per le assemblee di condominio se queste si svolgono al chiuso in centri culturali, centri sociali e ricreativi, secondo l’articolo 3 del Dl 23 luglio 2021.
Lo ha confermato lo stesso ministero della Salute, interpellato direttamente dal Sole 24 Ore.
Probabile che il sistema di controllo, che non si riferisce in modo specifico alle assemblee di condominio, sia applicabile a un numero molto ampio ai luoghi di interazione sociale per contrastare la crescita esponenziale del contagio da parte della variante Delta. Certo è che per sfuggire al green pass per l’assemblea in presenza occorrerà pensare ad altri luoghi.
Chi fa il chek-in a dover verificare l’identità vaccinale dei partecipanti alle pochissime assemblee che siano convocate al chiuso nei centri culturali, sociali e ricreativi non sarà né l’amministratore e neppure il presidente ma direttamente all’ingresso i titolari o i gestori dei servizi e delle attività.
A stabilire come avverrà il controllo l’ulteriore Dpcm, composto con il concorso dei ministri della Salute, per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, e dell’Economia e delle finanze, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
Fino a quando non sia promulgato potranno essere utilizzate le certificazioni rilasciate in formato cartaceo (articolo 3, comma 3, Dl citato).
Il green pass in pratica per il controllo del green pass si può installare l’app «Verifica C19», inquadrare il QR code, per vedere se appare il proprio nome e cognome e la data di nascita con il segnale verde oppure rosso, se al contrario il riconoscimento non avviene o appare messaggio di errore.
Il riconoscimento funziona molto bene per il codice stampato, non altrettanto con la sua immagine, salvata sulla “galleria” delle immagini. E invece certo inquadrando il pdf salvato sul dispositivo. All’individuazione dei dati del titolare segue l’identificazione attraverso il proprio documento identità che va mostrato al gestore.