Teleassemblee: prendiamo esempio dalla Francia
Le modifiche introdotte dalla legge 126/2020 al comma 6 dell’articolo 66 delle disposizioni di
attuazione del Codice civile, che consente, a certe condizioni, la conduzione delle assemblee
condominiali on line, nonostante una formulazione testuale incoerente e per alcuni versi
contraddittoria, ha costituito un passo avanti verso la modernizzazione dell’istituto
condominiale.
A prescindere dalla grave situazione pandemica, ma contingente, non è pensabile che l’istituto
condominiale resti relegato nell’angolo della archeologia giuridica e scollegato dalla
evoluzione della realtà, dalla tecnologia, dalle esigenze di sburocratizzazione e ingabbiato in
forme anchilosate di strutture formali giuridiche del secolo scorso.
L’esempio francese Oltralpe, in Francia, è consentita la partecipazione dei condomini all’assemblea condominiale
anche in audio conferenza ed è consentito inoltre che si voti a distanza ( l’articolo 17-1 A della
legge 65-557 del 10 giugno 1965, introdotto dal decreto numero 2019-650 del 27 giugno 2019).
L’amministratore può inviare un articolato definito di deliberazioni e assegnare ai condomini
un termine entro il quale restituire, per ogni punto, una risposta votando si, no o astenuto.
L’età media della popolazione francese non è sostanzialmente diversa da quella italiana e non
credo che i nostri anziani debbano essere considerati intellettualmente inferiori ai colleghi
d’oltralpe.
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